Ai fini della tracciatura l’Identity Provider dovrà mantenere un Registro delle transazioni contenente i tracciati delle richieste di autenticazione servite negli ultimi 24 mesi. L’unità di memorizzazione di tale registro dovrà rendere persistente per ogni transazione la tripla composta dell’identificativo dell’identità digitale (spidCode
) interessata dalla transazione, dalla <AuthnRequest>
e della relativa <Response>
.
Al fine di consentire una facile ricerca e consultazione dei dati di tracciature potrebbe essere opportuno memorizzare in ogni record informazioni direttamente estratte dai suddetti messaggi in formato SAML. A titolo esemplificativo e non esaustivo le informazioni presenti in un record del registro potrebbero essere le seguenti:
SpidCode
<AuthnRequest>
<Response>
AuthnReq_ID
AuthnReq_ IssueInstant
AuthnReq_
IssuerResp_ID
Resp_IssueInstant
Resp_Issuer
Assertion_ID
Assertion_subject
Assertion_subject_NameQualifier
Il comma 2 dell’articolo 13 del DPCM obbliga i fornitori di servizi (Service Provider) alla conservazione per ventiquattro mesi delle informazioni necessarie a imputare alle singole identità digitali le operazioni effettuate sui propri sistemi.
A tal fine un Service provider dovrà mantenere un Registro delle transazioni contenente i tracciati delle richieste di autenticazione servite negli ultimi 24 mesi. L’unità di memorizzazione di tale registro dovrà rendere persistente per ogni transazione la coppia dalla <AuthnRequest>
e della relativa <Response>
.
Al fine di consentire una facile ricerca e consultazione dei dati di tracciature potrebbe essere opportuno memorizzare in ogni record informazioni direttamente estratte dai suddetti messaggi in formato SAML. A titolo esemplificativo e non esaustivo le informazioni presenti in un record del registro potrebbero essere le seguenti:
<AuthnRequest>
<Response>
AuthnReq_ID
AuthnReq_IssueInstant
Resp_ID
Resp_IssueInstant
Resp_Issuer
Assertion_ID
Assertion_subject
Assertion_subject_NameQualifier